Oggi parliamo del reverse searing, un metodo di cottura che sta diventando sempre più comune quando si tratta di carne!
Cos’è il reverse searing?
Il metodo tradizionale di cottura diretta è detto searing e la carne viene prima cotta a fuoco alto.
Il reverse searing prevede di cuocere la carne nella prima fase a bassa temperatura per poi ultimare la cottura rapidamente a fuoco alto per ottenere una crosta croccante.
Nell’epoca delle tendenze, forse questo metodo non è poi così insolito. Probabilmente già le nostre nonne sceglievano questa cottura a seconda del tipo di carne che preparavano.
Vediamo tecnicamente come avviene il reverse searing.
La prima cosa da fare è preriscaldare il forno ad una temperatura non troppo elevata che solitamente si aggira intorno ai 90-120°C.
Una volta inserita la carne nel forno preriscaldato sarà sottoposta ad una cottura lenta fino al raggiungimento della temperatura interna desiderata. Sappiamo che la cottura lenta offre un risultato più uniforme e consente alla carne di conservare i propri succhi all’interno.
Questa è la chiave della tenerezza che poi rende così apprezzata la cottura lenta.
Una volta terminata questa prima fase più lunga, si può procedere con la cottura sulla griglia. Questo sarà il momento che produrrà la famosa crosticina esterna grazie al fuoco vivo diretto sulla carne.
Sapore e tenerezza
In questo modo i succhi verranno sigillati al suo interno e al momento del taglio si godrà di un incredibile gioco di consistenze dove una dorata crosta esterna racchiuderà in sé la carne tenera e succosa all’interno di ogni boccone.
Il reverse searing è popolare perché consente di ottenere una cottura uniforme e precisa, con una crosta esterna deliziosamente croccante e una carne succosa e tenera all’interno.
Ricordiamo sempre ai nostri lettori che, a prescindere dal metodo di cottura scelto, ciò che consente un risultato davvero perfetto è la carne di alta qualità.
Se la carne è buona, basta scegliere la cottura più adeguata e il risultato è garantito!
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